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Ferrari al prezzo di un’utilitaria: queste normali auto montano motori del cavallino rampante

Ferrari al prezzo di un'utilitariaFerrari al prezzo di un'utilitaria: queste normali auto montano motori del cavallino rampante - aerobus.bo.it

Alcune auto comuni celano un segreto firmato Maranello. Un dettaglio che cambia tutto e che pochi conoscono davvero.

Acquistare una Ferrari è, per molti, un sogno destinato a restare tale. Prezzi, esclusività e disponibilità limitata rendono il Cavallino Rampante un simbolo lontano dalla quotidianità. Eppure, la storia dell’automobile racconta una verità meno nota e decisamente affascinante: esistono vetture apparentemente “normali” che, sotto il cofano, custodiscono un cuore progettato a Maranello. Auto che non portano il celebre logo, ma che condividono parte del suo DNA più prezioso. Un paradosso meccanico che ha dato vita a modelli diventati leggendari, capaci di offrire sensazioni Ferrari a un prezzo e con un’immagine molto più accessibili.

Quando Ferrari ha condiviso il suo cuore

Nel corso dei decenni, Ferrari ha messo la propria competenza motoristica al servizio di altri marchi, soprattutto all’interno dell’universo industriale italiano. Non si è trattato di semplici collaborazioni tecniche, ma di scelte strategiche che hanno inciso profondamente sull’identità di alcune vetture. Un esempio emblematico è l’Alfa Romeo 8C Competizione, che ha segnato una rinascita simbolica per il marchio. Il suo V8 aspirato, assemblato a Maranello, ha trasformato questa coupé in un oggetto del desiderio, capace di unire design scultoreo e un sound inequivocabilmente Ferrari.

Un discorso simile vale per Maserati, che nei primi anni Duemila ha trovato nei motori Ferrari la chiave per rilanciarsi. Modelli come la 4200 GT e la GranSport hanno beneficiato delle prime evoluzioni del V8 F136, regalando al marchio del Tridente una nuova credibilità sportiva. Questo percorso è proseguito con la GranTurismo, considerata da molti l’ultima grande interprete del V8 aspirato Ferrari in chiave granturismo, più elegante e “civile”, ma non meno emozionante.

Anche la Maserati Quattroporte ha scritto pagine importanti grazie ai propulsori di Maranello. Tra il 2004 e il 2008, e successivamente con la versione GTS, questa berlina di lusso è riuscita a coniugare comfort, spazio e prestazioni, diventando una delle quattro porte più carismatiche di sempre. Negli anni successivi, la collaborazione ha toccato anche modelli come Ghibli, Levante e Quattroporte nelle versioni V8 di punta, segnando però il tramonto di un’epoca condivisa.

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Guardando più indietro nel tempo, emergono storie ancora più sorprendenti. La Lancia Thema 8.32 degli anni Ottanta portava un V8 Ferrari derivato dalla 308 in una berlina dall’aspetto sobrio, mentre la Fiat Dino nacque per esigenze di omologazione sportiva e montava un V6 Ferrari destinato alla Formula 2. Quel motore avrebbe poi fatto la storia anche sulla Lancia Stratos, diventata un’icona assoluta dei rally.

Infine, c’è la Maserati MC12, forse il caso più estremo: una vettura profondamente legata alla Ferrari Enzo, ma ufficialmente Maserati. Un esempio che riassume perfettamente questo affascinante cortocircuito automobilistico, dove il mito di Maranello vive anche lontano dal Cavallino Rampante.

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