Economia

Condono edilizio 2026, il Governo va avanti: cosa si potrà sanare dal prossimo anno

condono edilizio novità italiaNovità condono edilizio (www.aerobus.bo.it)

Mentre la Legge di Bilancio 2026 è stata approvata al Senato, restano ancora aperti alcuni dossier importanti per il Governo.

Mentre la Legge di Bilancio 2026 è stata approvata al Senato, restano ancora aperti alcuni dossier importanti per il Governo guidato dalla premier Giorgia Meloni. Tra questi spiccano la questione della sanatoria edilizia e le misure di contrasto al caro bollette, due temi che non hanno trovato spazio nel testo finale della manovra ma che restano al centro delle priorità dell’esecutivo.

La nuova legge sul condono edilizio 2026: cosa si prevede

Il condono edilizio, in particolare, rappresenta una delle questioni più dibattute nelle ultime settimane. L’iniziale tentativo di inserire in extremis un emendamento per la riapertura dei termini della sanatoria del 2003 su tutto il territorio nazionale non ha avuto successo. Nonostante ciò, Fratelli d’Italia, partito di riferimento della premier Meloni, mantiene una posizione ferma e non intende rinunciare alla misura.

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Condono edilizio, cosa dice la nuova legge (www.aerobus.bo.it)

La volontà di riproporre la sanatoria è ancora viva e, secondo fonti interne al partito, potrebbe trovare spazio nei prossimi provvedimenti legislativi. Una delle ipotesi più accreditate è quella di includere la riapertura del condono all’interno del Testo unico dell’edilizia, un contesto normativo più adatto per ospitare modifiche di tale portata. Questa soluzione si presenta come più naturale rispetto all’ipotesi di un decreto legge, che richiede invece caratteri di urgenza e necessità più stringenti.

Il condono, come noto, mira a riaprire la possibilità di sanare abusi edilizi secondo le regole vigenti nel 2003. Un dettaglio rilevante riguarda la Campania, regione dove la sanatoria non fu applicata proprio a causa di una decisione dell’allora presidente Antonio Bassolino. Tale circostanza ha lasciato aperte molte situazioni irrisolte che il nuovo intervento legislativo intende affrontare.

Nonostante il ritiro dell’emendamento presentato durante la discussione parlamentare, il tema resta caldo e i protagonisti politici sono impegnati a trovare una soluzione che possa soddisfare le esigenze di legalizzazione degli immobili senza compromettere i criteri di tutela ambientale e urbanistica.

Parallelamente alla questione edilizia, un altro fronte importante che il Governo dovrà affrontare nel 2026 riguarda il caro energia e l’aumento delle bollette. Le bozze di lavoro degli ultimi giorni prevedono un pacchetto di misure mirate a sostenere famiglie e imprese.

Tra le ipotesi più concrete vi è l’erogazione di un contributo una tantum di circa 55 euro per i nuclei familiari a basso reddito, una misura pensata per alleviare l’impatto dei rincari energetici sulle fasce più vulnerabili. Per le imprese, invece, si valutano misure fiscali agevolate che possano ridurre il peso delle bollette, soprattutto per le attività più energivore.

Il Governo intende agire sul fronte delle tariffe, cercando di abbassare la componente fiscale che incide in modo significativo sui costi finali dell’energia. Un aspetto centrale della strategia è il potenziamento degli incentivi per le fonti rinnovabili, in modo da favorire una transizione energetica più sostenibile e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

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