Economia

Assegno di Inclusione 2026, cambiano le regole: per il primo mese assegno dimezzato

Assegno di Inclusione 2026, cambiano le regoleLa tredicesima nel contesto economico e aziendale - aerobus.bo.it

Non solo novità sui bonus, il 2026 porterà con anche alcuni aggiornamenti sull’Assegno di Inclusione, una delle misure più apprezzate.

L’Assegno di Inclusione rappresenta oggi uno dei pilastri del sistema di sostegno alle famiglie più fragili, tanto da assumere un ruolo centrale nell’economia nazionale. La misura, nata per sostituire il precedente reddito di cittadinanza, è stata costruita con l’obiettivo di coniugare aiuto economico e percorsi di inclusione.

Con l’avvicinarsi del 2026, la discussione sulla manovra ha riacceso l’attenzione sulle sue regole di funzionamento, introducendo novità che incidono direttamente sulla vita dei beneficiari. È un passaggio delicato, perché riguarda migliaia di nuclei che dipendono da questo sostegno per far fronte alle spese essenziali.

Tutte le novità dell’Assegno di Inclusione

Il Governo ha annunciato un incremento complessivo delle risorse destinate all’Adi, segnale di una volontà di rafforzare la misura pur mantenendo un equilibrio tra costi e sostenibilità. Allo stesso tempo, però, la manovra prevede una riduzione del Fondo nazionale per la lotta alla povertà, scelta che ha alimentato interrogativi sulle reali ricadute.

Assegno di Inclusione 2026, cambiano le regole

Molte famiglie dovranno fare i conti con i risparmi – aerobus.bo.it

In questo contesto, le modifiche proposte puntano a garantire continuità nell’erogazione, evitando interruzioni che in passato hanno creato difficoltà ai nuclei più vulnerabili. La sospensione obbligatoria tra un periodo di erogazione e il successivo è stata a lungo considerata un punto critico, perché lasciava le famiglie senza sostegno.

La proposta contenuta nella bozza della Legge di Bilancio elimina questo vuoto, consentendo un rinnovo immediato senza interruzioni. È una modifica accolta positivamente da molti osservatori, perché garantisce maggiore stabilità economica in un momento storico segnato da rincari e incertezze.

La prima mensilità del nuovo ciclo, tuttavia, verrebbe dimezzata, mentre dal secondo mese l’assegno tornerebbe a essere erogato per intero. Si tratta di un compromesso politico che cerca di conciliare la necessità di sostenere i nuclei fragili con l’obiettivo di contenere la spesa pubblica.

Secondo le stime tecniche, questa scelta genererebbe un risparmio di circa 100 milioni di euro, risorse che potrebbero essere destinate ad altri interventi sociali. Per i beneficiari, però, il taglio iniziale rappresenta comunque una perdita di alcune centinaia di euro.

Nel 2026 l’Assegno di Inclusione manterrà la sua struttura basata su due componenti, la Quota A, che integra il reddito familiare e la Quota B, destinata ai nuclei in affitto. La misura resta subordinata alla prova dei mezzi, alla residenza in Italia da almeno cinque anni e alla firma del Patto di attivazione digitale.

L’erogazione continuerà a essere mensile, tramite Carta Adi, per un massimo di 18 mesi rinnovabili per ulteriori dodici previa verifica dei requisiti. Con la riforma, il rinnovo sarà immediato ma con primo assegno dimezzato, segnando un cambiamento significativo nel funzionamento della misura.

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